Si è parlato molto in questi giorni della vendita delle scarpe Lidl e di altri prodotti a marchio Lidl nei supermercati della catena. C’è stata una vera e propria corsa ad accaparrarsi i prodotti, con file di clienti entrati nei supermercati all’apertura, stile Black Friday.

Cosa ha innescato questa dinamica commerciale?

Sicuramente si può tirare in ballo una vecchia regola del Marketing, nella quale si è notato che si innesca un’attrazione verso un prodotto quando questi è a disponibilità limitata, unico e raro; anche potenzialmente in prossimo futuro, quando la Lidl forse non vorrà più produrre capi di abbigliamento brandizzati.

Questa ipotesi ha spinto persone a comprare più prodotti per poi rivenderli ad un prezzo notevolmente rialzato, in quanto prodotto non più trovabile.

Ci sono due punti cardini che hanno amplificato l’effetto.

  • La maggior parte di questi prodotti erano delle sneaker: esiste un mercato fiorente di collezionisti per questo tipo di scarpe.
  • I social network hanno parlato molto di questo evento facendo molto rumore mediatico, producendo anche meme divertenti sugli stessi prodotti. Abbiamo visto il premier Conte e la regina Elisabetta indossare queste calzature, e film come quelli di Harry Potter rieditati in chiave Lidl (li ripropongo sotto).

Ripensare il Time to Market

La Lidl che era identificata come una catena di supermercati a basso costo cerca di muoversi sconfinando in altri settori, stravolgendo alcuni cardini del Marketing.

Questo è il nuovo trend: un’azienda, grazie alle tecnologie digitali e a questo mondo sempre più connesso, può intraprendere queste operazioni commerciali di prova e fare uscire un prodotto nel giro di poco tempo per testarlo sul mercato.

In contrapposizione un’azienda come la Ferrero ha fatto uscire l’anno scorso i Nutella Biscuits dopo 10 anni di test e oltre 120 milioni di investimento.

Penso che ora le aziende abbiano la possibilità di fare uscire dei prodotti nel giro di un brevissimo lasso di tempo, nel quale attraverso i social possono fare innescare subito una conversazione e capire se continuare o meno su quella strada produttiva e commerciale.

Forse bisogna ripensare al time to market.

Ecco i meme divertenti.

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